Come progettare un giardino 100% sostenibile

Dalle piante al risparmio di risorse, dagli arredi alla tecnologia

Ispirazioni / Guida all'utilizzo / How to

18/01/2024

Tempo di lettura stimato circa 7 minuti

La sostenibilità coinvolge ogni aspetto della vita, ma cos’è? È una condizione che assicura il benessere nel presente senza pregiudicare il benessere futuro, salvaguardando le risorse naturali e non solo. Forse il concetto suona astratto, in realtà è assai concreto perché riguarda anche i piccoli comportamenti quotidiani: cosa mangiamo e acquistiamo, come ci spostiamo e scegliamo di vestirci e così via. Perfino come facciamo giardinaggio può essere più o meno virtuoso, infatti un giardino sostenibile è uno spazio verde senza (o quasi) sprechi e inquinamento.

Un giardino non è certo una foresta ma, nel suo piccolo, nell’ambiente urbano contribuisce a fornire una serie di servizi ecosistemici insieme agli altri giardini, agli orti, alle alberature lungo le strade, al verde pubblico etc. Sono tutti quei benefici di cui usufruiamo, spesso senza accorgercene: la fotosintesi che assorbe l’anidride carbonica e libera l’ossigeno che respiriamo, il cibo di cui ci nutriamo, l’impollinazione necessaria a produrlo, la piacevolezza del paesaggio che ci circonda. Vediamo quindi alcuni consigli pratici per un giardinaggio e un giardino sostenibili.

Progettare un giardino sostenibile

Il progetto di un giardino sostenibile comincia dalla scelta di alberi, arbusti e piante erbacee. Non si tratta soltanto di una questione estetica, dipende infatti dalle funzioni che assegni alla vegetazione: delimitare, schermare, ombreggiare, attutire il rumore del traffico...

É importante conoscere le piante che vuoi mettere a dimora. Ognuna ha peculiarità ed esigenze proprie, che devono conciliarsi con le caratteristiche del luogo come clima, esposizione, spazio disponibile, tipo di suolo. Fra le esigenze delle piante rientrano le cure di cui hanno bisogno e per le quali sono necessari tempo, alcune conoscenze di base e un minimo di attrezzatura.

Nel giardino sostenibile puoi immaginare degli alberi da frutto e un’area adibita a orto, da coltivare secondo criteri di sostenibilità. Autoprodurre ti permette di limitare, o addirittura azzerare, la spesa per frutta e verdura anche se non hai un grande spazio da coltivare. Se produci più di quanto consumi, non sprecare ma scambia il tuo raccolto con amici e vicini, prepara conserve, congela…

Preferisci la varietà per le piante del giardino: la biodiversità è il presupposto per i servizi ecosistemici a cui abbiamo accennato prima, perché sono il risultato dell’interazione tra gli organismi viventi e il loro ambiente. Ad esempio piante fiorite e siepi con arbusti da fiore attirano insetti utili come gli impollinatori (api e simili). Dai cibo e rifugio agli impollinatori anche lasciando una piccola parte di orto “a riposo”, cioè incolta, secondo la tecnica della rotazione delle colture. In questo articolo sulla vite puoi approfondire i tanti vantaggi della biodiversità.

Oltre che dalle piante la biodiversità del giardino sostenibile è data da insetti, uccelli, rospi, piccoli mammiferi come i ricci, e altri animaletti. Una siepe sempreverde è un microhabitat per insetti e fauna, così come lo è uno specchio d’acqua (a proposito puoi realizzare una biopiscina fai da te). Puoi dare riparo agli uccelli insettivori allestendo casette nido e ospitare insetti utili, come le coccinelle, preparando rifugi ad hoc. Ecco un altro caso pratico di servizio ecosistemico: i primi sono un aiuto per la lotta biologica contro le zanzare, le seconde contro le formiche.

Un giardino sostenibile non spreca né inquina

Per un giardino sostenibile ti conviene selezionare piante a bassa manutenzione – che non richiedono troppe cure – a cominciare da acqua e fertilizzanti. Allo stesso modo conviene prediligere una vegetazione resistente a parassiti e malattie, così che siano necessari meno trattamenti. Oltre a essere in armonia con l’ambiente, queste attenzioni concorrono a contenere i costi per mantenere il giardino.

L’acqua è troppo preziosa per essere sciupata, perciò va usata con oculatezza. A maggior ragione se si tratta di acqua potabile: puoi riutilizzarla per annaffiare il tuo giardino sostenibile (è il caso, ad esempio, dell’acqua con cui lavi frutta e verdura). Quando piove la recuperi con un sistema di raccolta, che capta l’acqua piovana dal tetto. Puoi servirti di una motopompa per distribuirla alle piante sia se raccogli la pioggia, sia se attingi da un fosso o da un’altra fonte (a patto che l’acqua sia pulita e sicura).

Ottimizza l’acqua progettando un sistema di irrigazione efficiente, come un impianto a goccia. Sfrutta tutti gli accorgimenti possibili per preservare l’umidità del suolo e ridurre l’evaporazione: lavora il terreno aggiungendo sostanza organica con la motozappa o la vanga; d’estate proteggi le aiuole del giardino sostenibile e le parcelle dell’orto facendo la pacciamatura oppure sarchiando, annaffia di sera o di mattina presto.

Tutti gli sprechi sono messi al bando nel giardino sostenibile, non solo lo spreco dell’acqua. Gli scarti organici si trasformano infatti in ottimo compost per fertilizzare, arricchendo il suolo di sostanze nutritive e rendendolo più soffice e capace di trattenere l’umidità. È sufficiente una compostiera in cui gettare rifiuti di cucina, erba tagliata, fiori e foglie secche, potature, segatura etc.: qui hai le istruzioni per costruire una compostiera fai da te.

La stessa cura del giardino sostenibile produce dei rifiuti, che possono essere compostati o tornare utili in altri modi. Puoi usare foglie ed erba secche come pacciamatura. Se il tagliaerba (o il trattorino) è dotato del sistema di taglio mulching, nella stagione calda lascia che l’erba appena sfalciata si decomponga sul posto fertilizzando il prato. I resti di potatura, invece, una volta stagionati diventano legna da ardere per la stufa (al link i suggerimenti su quando e come tagliarla con la motosega). Puoi usare gli scarti legnosi per riscaldare anche sotto forma di cippato e pellet: considera che il pellet si può produrre in casa.

Se non hai modo di organizzarti per riciclare o riusare i rifiuti verdi, smaltiscili secondo le indicazioni del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Bruciare sfalci e potature inquina ed è permesso solo in casi specifici, altrimenti si rischiano sanzioni.

Per ciò che riguarda gli antiparassitari, nel giardino sostenibile prevedi l’uso di prodotti naturali invece che di sintesi. Alcuni degli antiparassitari di origine naturale più diffusi, come il piretro e il rame, hanno effetto ad ampio spettro, cioè non sono selettivi, perciò possono compromettere la biodiversità tanto desiderata. Qui trovi un elenco di anticrittogamici e insetticidi naturali per orto e giardino, da applicare anche usando un atomizzatore.

In un giardino, favorire la biodiversità di per sé vuol dire favorire la presenza di nemici naturali degli insetti dannosi. Prevenire parassiti e malattie – quindi limitare i trattamenti, anche con prodotti naturali – significa, già in fase di progettazione del giardino sostenibile, far sì che le piante non risultino troppo vicine e siano ben esposte a luce e aria. In seguito, potare e regolare la vegetazione perché non si infittisca esageratamente è una buona pratica per ricorrere meno possibile agli antiparassitari. Allo scopo sono utili il potatore e il tagliasiepi, insieme alla motosega e agli attrezzi da potatura manuali.

Allo stesso modo è meglio interferire meno possibile con il terreno, non abusando di prodotti di sintesi ma impiegando concimi organici e solo quando serve. Il compost, che puoi autoprodurre, rende fertile il terreno e favorisce la sua biodiversità, formata da una miriade di organismi: batteri, funghi, lombrichi, insetti, ragni... Discorso analogo vale per il letame.

Un giardino sostenibile è bello e tecnologico

Il progetto del giardino sostenibile non tralascia arredi e finiture (come le bordure per circoscrivere le aiuole, i camminamenti etc.). Vanno pensati tenendo presente sia la loro funzione – gli arredi servono a riposare, pranzare, giocare? –, sia lo stile che vuoi infondere agli spazi esterni.

Puoi acquistare degli articoli fabbricati con materiali riciclati. Se hai una mano felice puoi optare per il bricolage, magari impiegando materiali locali e di recupero (legno, pietra, mattoni...). Per arredare e attrezzare il giardino, come legno puoi usare anche quello che risulta dalla manutenzione del verde oppure puoi cimentarti nel riuso creativo di pallet. Tempo e manualità permettendo, il fai da te offre potenzialità illimitate per creare, dal traliccio per le rampicanti alla casa sull’albero.

Dal punto di vista energetico il giardino sostenibile minimizza il fabbisogno, sfrutta le fonti rinnovabili e – ne abbiamo parlato prima – fornisce combustibile per riscaldare la casa senza gas. La tecnologia ti aiuta con svariate soluzioni: grazie ai pannelli fotovoltaici, con l’energia solare alimenti ad esempio l’impianto di illuminazione esterna a basso consumo abbinata a sensori di movimento. L’energia rinnovabile del sole può alimentare anche il sistema di irrigazione, collegato a sensori di umidità che rilevano quando il terreno necessita effettivamente di acqua.

Il criterio di ottimizzare le risorse a disposizione vale anche per l’attrezzatura da giardinaggio, che dovrebbe essere il più possibile amica dell’ambiente: qui puoi approfondire il tema dell’autonomia degli attrezzi a batteria. Ciò non significa solo scegliere i modelli più ecologici, ma anche far sì che le macchine siano sempre efficienti grazie a una manutenzione regolare, che si traduce in meno consumi e fatica, maggior sicurezza, risultati migliori e piante più sane.

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