Come fare il pellet in casa in modo semplice ed economico

Riscalda con gli scarti del legno

Ispirazioni / Guida all'utilizzo / How to

16/12/2022

Tempo di lettura stimato circa 4 minuti

Insieme a legna da ardere, cippato e briquette, il pellet è un combustibile legnoso. Mentre legna e cippato (legno in scaglie) vengono bruciati così come sono, il pellet è un combustibile densificato cioè ricavato per pressatura da piccoli pezzi di legno. Lo stesso vale per le briquette, o bricchetti, che hanno le dimensioni di tronchetti, mentre il pellet prende la forma di piccoli cilindri.

In questo articolo parleremo del pellet, anzi del pellet fai da te perché è possibile produrlo in proprio. Vedremo quindi come ottenere il pellet fatto in casa per alimentare la tua stufa o caldaia a biomassa.

Cos’è il pellet (fai da te o acquistato)

Il pellet è un combustibile prodotto industrialmente con segatura o trucioli di legno che vengono compattati a pressione in cilindretti grazie all’effetto legante della lignina, un componente dello stesso legno. Il pellet non contiene collanti – sono vietati – a eccezione di sostanze naturali, come amidi o farine vegetali.

Hai a disposizione tanti scarti legnosi? Per esempio curi il verde del giardino? In primavera accumuli resti di potatura in vigna, nel frutteto o nell’oliveto dopo aver tagliato con motosega o potatore? In campagna sistemi anche le siepi campestri o pulisci gli argini dei fossi con il decespugliatore? Nel bosco raccogli ramaglie e legno di alberi caduti? Hai la possibilità di recuperare buone quantità di residui di lavorazione del legno? Allora, perché non approfitti e produci il pellet fai da te?

Di questi tempi produrre il pellet in casa è un’opportunità per alleggerire le uscite del bilancio familiare: i rincari vertiginosi interessano tutti i combustibili (metano, GPL, gasolio da riscaldamento, legna e naturalmente lo stesso pellet). Oltre a risparmiare sull’acquisto, facendo il pellet in casa valorizzi gli scarti di legno trasformandoli in una risorsa utile e hai una garanzia in più sulla sicurezza della materia prima.

C’è chi suggerisce di autoprodurre il pellet aggiungendo al legno segatura, sfalcio, paglia, gusci di noci e simili, carta/cartone e altri materiali. Per ottenere un pellet fai da te di qualità conviene utilizzare solo legno e, al limite, una piccola percentuale di segatura. Soltanto il legno ti dà un pellet con un buon potere calorifico – simile a quello della legna da ardere – e una buona resistenza, così che non si sbricioli durante il trasporto o sotto il proprio peso una volta confezionato e accatastato.

Quale legno è meglio per il pellet? In commercio il pellet più diffuso è di faggio, rovere o abete. Anche se comunemente si distingue tra legno duro (come in genere quello delle latifoglie, che dovrebbe scaldare di più) e legno dolce (come quello delle conifere, che sembra avere una resa inferiore), di fatto a parità di peso e umidità il potere calorifico del legno varia di poco tra le diverse essenze.

Per ottenere il pellet fai da te, il legno va prima macinato e poi pressato: allo scopo in commercio esistono dei macchinari appositi per uso domestico. È un investimento necessario, da fare con oculatezza bilanciandone le caratteristiche tecniche con le tue esigenze. Lo ammortizzi nel giro di qualche anno, in alternativa puoi dividere la spesa con i vicini o con i parenti oppure optare per il noleggio.

La materia prima ideale per il pellet dunque sono gli scarti di potatura. Potare è un lavoro tutt’altro che semplice: richiede sia conoscenza e pratica che attrezzature adeguate. Ecco come potare un albero, come fare la potatura invernale ed evitare gli errori di potatura più comuni, come sramare, troncare e depezzare gli alberi e quando tagliare la legna da ardere, più la nostra guida ai vari attrezzi da potatura.

Come produrre il pellet fai da te

Insieme agli scarti di potatura e di lavorazione del legno e a uno spazio adeguato, ecco cosa occorre per produrre il pellet fatto in casa:

  • Cippatrice, biotrituratore o biocippatore

  • Pellettatrice

  • Igrometro

  • Collante per pellet

  • Abbigliamento protettivo: cuffie (i macchinari sono piuttosto rumorosi), occhiali e guanti

La legna per il pellet fatto in casa va prima sminuzzata in piccoli pezzi (cippato) che – con un secondo passaggio – vanno ulteriormente macinati per ridurne le dimensioni a 8-10 mm. Cippatrice, biotrituratore e biocippatore danno risultati simili ma funzionano in modo diverso, grazie a sistemi di lame, martelli ed eventuale setaccio. Precisiamo che gli scarti di lavorazione del legno impiegati per il pellet non devono essere trattati, incollati, verniciati etc. così bruciando non liberano sostanze nocive.

A questo punto il cippato va essiccato: è sufficiente tenerlo al sole per una giornata. Come la legna, il pellet più è umido meno scalda, perché ha un potere calorifico più basso. Usa l’igrometro per controllare l’umidità, che in una certa misura è necessaria perché il pellet riesca a compattarsi: il contenuto idrico del cippato deve essere intorno al 10-15%. Se è troppo asciutto, prima di inserirlo nella tramoggia della pellettatrice, mettilo in un secchio, spruzza dell’acqua e mescola in modo che si inumidisca uniformemente.

Ora il cippato è pronto per diventare pellet fai da te. A ciò serve la pellettatrice (o pellettizzatrice), la macchina che lo comprime in cilindretti lunghi un paio di centimetri grazie a rulli e a una trafila a caldo. Per dare compattezza al pellet fatto in casa puoi utilizzare una certa quantità di legno resinoso, cioè di conifera, come pino e abete. Altrimenti puoi aggiungere appositi collanti per pellet, che trovi in commercio, nelle dosi raccomandate in base al tipo di legno della materia prima. Appena uscito dalla trafila il pellet è caldo, quindi va lasciato raffreddare e asciugare.

Conserva il pellet fai da te in sacchi in un luogo riparato, asciutto e areato: l’umidità ne compromette compattezza e potere calorifico (il contenuto idrico del pellet dovrebbe attestarsi sull’8-12%).

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