3 errori da evitare nella potatura di piante e siepi

Periodo, modalità di taglio, attrezzi

Ispirazioni / Consigli sempreverdi

21/09/2022

Tempo di lettura stimato circa 6 minuti

Esistono più tipi di potatura in base allo scopo, che dipende dalla pianta (potatura di produzione per gli alberi da frutto ad esempio), dall’età (potatura di allevamento per piante giovani, di mantenimento per le adulte etc.), dalla situazione specifica (come la potatura di rinnovo per sistemare i danni da intemperie).

Potare è una questione tutt’altro che semplice: richiede idee chiare (soprattutto, appunto, sullo scopo della potatura), conoscenze teoriche e pratiche (sulle piante, su come rispondono alla potatura, sulle tecniche di potatura etc.). Qui tratteremo alcuni degli errori di potatura tra i più comuni relativi a periodo, modalità di taglio, attrezzi.

Potare nel momento sbagliato

Di solito la situazione più propizia per potare è quando l’attività vegetativa è al minimo, cioè d’inverno (naturalmente scartando le settimane più fredde). La scelta del periodo più opportuno però non è così automatica e scontata, insomma un errore di potatura su alberi e arbusti in cui si può cadere facilmente.

Per le specie a foglia caduca è consigliabile potare tra novembre e febbraio (puoi approfondire qui il tema della potatura invernale o secca). Un errore di potatura da non commettere con le caducifoglie è anticipare i tempi tagliando prima o durante la caduta delle foglie: circostanza delicata per le piante, impegnate a prepararsi alla stagione fredda, e rischiosa dal punto di vista fitosanitario (l’umidità autunnale favorisce parassiti e malattie, che possono infettare i tagli).

Uno sbaglio simile è ritardare il lavoro. Infatti è sconsigliabile potare in primavera inoltrata, quando alberi a piante stanno producendo nuova vegetazione e fiori. D’estate poi gli interventi – il tipo di potatura chiamata “verde” – vanno limitati al minimo.

Le specie sempreverdi, sia conifere che latifoglie, non seguono l’alternarsi di riposo invernale e crescita estiva delle caducifoglie. Tuttavia, essendo la stagione meno rischiosa per le fitopatie, l’inverno/fine inverno è il periodo migliore anche per la potatura di alberi e arbusti sempreverdi, che consiste nella pulizia dei rami secchi, malati o rotti.

La potatura invernale non funziona bene per tutte le piante, anzi: è il caso degli arbusti molto vigorosi come il lauroceraso (i nostri suggerimenti per la potatura del lauroceraso).

E per ciò che riguarda il taglio delle siepi? Regola le sempreverdi impiegate come siepi tra la tarda primavera e la fine dell’estate (aprile-settembre), spuntandole periodicamente in base al loro ritmo di crescita (è il tipo di potatura detta “di contenimento”). Sul tema, i nostri consigli per avere una siepe sempreverde.

Sbagliare i tempi è un errore di potatura da evitare anche per gli arbusti da fiore. Nel loro caso il periodo in cui intervenire dipende, appunto, dall’epoca di fioritura. Le specie a fioritura invernale-primaverile richiedono una potatura estiva (circa un mese dopo che i fiori sono appassiti), mentre quelle a fioritura estivo-autunnale a fine inverno. Del secondo gruppo fa parte ad esempio l’oleandro: ecco altri dettagli sulla potatura dell’oleandro.

Potare troppo e non a regola d’arte

Un’ampia categoria di errori di potatura riguarda la quantità e la qualità dei tagli. La potatura per un albero o un arbusto è un trauma, perciò tagliare in modo invasivo è sbagliato. Esagerare è un grave errore di potatura con le sempreverdi, soprattutto con le conifere che hanno una capacità di rigenerarsi limitata.

Quindi pota con moderazione, tagliando non più del 25-30% dei rami vivi: la chioma infatti è necessaria per la fotosintesi clorofilliana, il processo con cui la pianta autoproduce le sostanze nutritive. È inoltre importante minimizzare le dimensioni dei tagli, segando rami con un diametro di massimo 7-10 cm: le ferite piccole guariscono in modo più facile e veloce.

Potare in sostanza consiste nell’accorciare (mai per più di 1/3 della lunghezza) o nell’asportare completamente dei rami. Per non incorrere in errori di potatura, in entrambe queste operazioni scegli oculatamente il punto dove tagliare e quali rami eliminare/lasciare.

Il raccorciamento va fatto con un taglio di ritorno, che consiste nel tagliare a livello di una biforcazione, là dove su un ramo se ne inserisce un altro. Con il taglio di ritorno nella potatura elimini una parte del ramo di ordine superiore (cioè più vecchio). Il ramo superstite, che diventa il nuovo apice della branca, deve avere dimensioni abbastanza simili al ramo tagliato (diametro pari ad almeno 1/3).

I rami da eliminare del tutto sono ad esempio i rami rotti, malati, secchi, molto vecchi, orientati in una direzione non voluta; quelli che crescono troppo vicini al tronco o ad altri rami; i succhioni e i polloni.

Dove bisogna tagliare per non fare errori di potatura? Il taglio non deve mai lesionare il collare, il punto in cui il ramo si unisce al tronco (o al ramo principale), dove si forma il callo di cicatrizzazione che chiude il taglio. Quindi non segare a filo del collare ma a un paio di centimetri da esso, facendo sì che la superficie di taglio sia leggermente inclinata e liscia. Evita anche di tagliare troppo distante, in modo da non lasciare un moncone di ramo.

Non danneggiare cicatrici esistenti di vecchie potature o traumi. Analogamente, non ripetere i tagli nello stesso punto: in questa maniera eviti il sovrapporsi di cicatrici in quei rigonfiamenti – detti “teste di salice” – che caratterizzano un tipo di potatura diffuso nel passato in campagna, specie per salici e gelsi. Quindi sposta il punto di taglio di alcuni centimetri verso la cima del ramo.

Se il ramo da segare è grosso, non tagliarlo in una volta sola ma in più pezzi, così il legno non si strappa e il taglio risulta pulito. Per la descrizione dettagliata del taglio eseguito a più riprese, dai un’occhiata all’articolo su come potare dei rami decorativi.

Abbiamo detto che la potatura deve essere misurata, ragion per cui va tassativamente evitata la capitozzatura, cioè il taglio drastico di tronco e rami principali che provoca, oltre a grosse ferite, gravi conseguenze per la sopravvivenza e la stabilità delle piante. Qui puoi approfondire il tema della capitozzatura e dei suoi danni.

Sulla potatura puoi vedere anche gli articoli introduttivi su come potare un albero e su tutto quello che c’è da sapere della potatura

Sbagliare il tipo di attrezzi per potare, non affilarli né pulirli

Un altro errore di potatura è adoperare attrezzi non adatti alla grossezza dei rami, alla qualità del legno, alla posizione dei rami da tagliare e al genere di lavoro. L’ideale è quindi avere un kit di strumenti per scegliere il migliore a seconda del caso: da una parte gli attrezzi manuali come cesoie, seghetto, troncarami, svettatoio; dall’altra gli attrezzi a motore come motosega, potatore telescopico, decespugliatore e tagliasiepi. Qui trovi una valida guida agli attrezzi da potatura.

In commercio hai a disposizione una varietà di motoseghe adatte alla potatura. Dalle multiuso, pensate per chi ha la passione del giardinaggio, a quelle dedicate ai professionisti, come le motoseghe da potatura vere e proprie. Certamente puoi scegliere una motosega a batteria, così come un tagliasiepi a batteria: sul tema ecco un focus sull’autonomia degli attrezzi a batteria per il giardinaggio.

Gli errori di potatura che riguardano gli attrezzi non si limitano alla valutazione dello strumento corretto. Indipendentemente dal tipo, infatti, le lame devono essere ben affilate per tagliare netto il legno. Lo stesso vale per gli elementi taglienti della motosega o del potatore telescopico, cioè i denti della catena. Solo un taglio pulito evita di sfilacciare o lacerare i tessuti della pianta, ne facilita la cicatrizzazione e ti fa faticare di meno.

L’affilatura fa parte della manutenzione degli attrezzi manuali e di quelli a motore: qui trovi le istruzioni per la cura del tagliasiepi, la manutenzione della motosega e l’affilatura della catena.

Infine, passando da una pianta all’altra, gli attrezzi da potatura possono trasmettere malattie. Quindi non basta togliere lo sporco dalle lame: dopo ogni uso disinfetta con alcool o candeggina per eliminare i microrganismi nocivi, specie se lavori su piante malate.

Ultimo ma non meno importante: uno sbaglio da non fare mai quando poti è trascurare la sicurezza. Indossa sempre abbigliamento protettivo e, se lavori con motosega o potatore telescopico, opta per guanti, abiti e calzature antitaglio e segui le regole per usare in sicurezza la motosega.

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