Anche chi non è esperto di giardinaggio lo riconosce: dalle robuste foglie a punta di lancia e dai fiori appariscenti. Parliamo dell’oleandro (Nerium oleander), arbusto sempreverde spontaneo nell’area mediterranea e diffusissimo come pianta ornamentale. Da maggio/giugno a settembre infatti fiorisce producendo grappoli di fiori dai colori delicati o vivaci, pieni o variegati, in una ricca tavolozza di rossi, rosa, arancioni, gialli e bianchi.
Per natura l’oleandro ha un portamento cespuglioso ma può essere adattato ad alberello. È un arbusto con cui puoi realizzare una siepe scenografica o che coltivi anche in vaso (da sostituire periodicamente seguendo lo sviluppo della pianta).
Infatti l’oleandro cresce veloce e, da adulto, raggiunge dimensioni maestose. Perciò, prima di metterlo a dimora, studia con cura quale sia la posizione migliore. Se potare l’oleandro non è vitale per il benessere della pianta (che di per sé non necessita di tante cure), può diventarlo per contenerne il volume e dare ordine alla forma. Oggi vediamo proprio quando e come potare l’oleandro.
Potatura dell’oleandro: qual è il periodo giusto?
Quando potare l’oleandro? Tutto dipende dai rami fioriferi, quelli che producono i fiori. A differenza di altri arbusti, l’oleandro fiorisce a fine primavera e in estate sui rami giovani secondari, cioè che si sviluppano nello stesso anno della fioritura sui rami più vecchi, di almeno un anno. Perciò la potatura va fatta prima della ripresa vegetativa, in generale da fine inverno a inizio primavera (tra dicembre e febbraio). Nelle zone più fredde puoi aspettare fine marzo/aprile; mentre dove il clima è più mite, e la ripresa vegetativa anticipata, puoi fare la potatura dell’oleandro in autunno.
La potatura fatta prima della ripresa vegetativa, come quella dell’oleandro, si chiama potatura invernale o secca. Non è adatta a tutti gli arbusti, in particolare a quelli molto vigorosi: è il caso della potatura del lauroceraso.
Come potare l’oleandro: tecniche e attrezzatura
Come abbiamo detto, la fioritura dell’oleandro ha bisogno non solo dei rami giovani ma anche di una struttura di rami più vecchi. Dunque, come potare l’oleandro?
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A fine inverno/inizio primavera fai una potatura di rimonda: elimina i rami secchi, spezzati e malati (potare è l’unico rimedio in caso di malattie come il cancro rameale, che colpisce anche l’oleandro). La rimonda può essere già sufficiente: a seconda dell’età e delle dimensioni dell’albero puoi servirti di attrezzi manuali da potatura come cesoie e troncarami. Se i rami da eliminare sono piuttosto grossi (e magari hai diversi oleandri da potare) puoi optare per una motosega a batteria o un potatore telescopico (l’oleandro può essere alto 3 m e oltre).
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Se necessario taglia i rami di troppo, quelli deboli, quelli che si dirigono al centro della chioma etc.: aria e luce devono entrare all’interno della pianta. Taglia anche i rami che si sono allungati più del dovuto o che vanno nella direzione sbagliata, mettendo in disordine la chioma.
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Piano piano, anno dopo anno, svecchia l’arbusto tagliando i rami più vecchi alla base o accorciandoli con tagli di ritorno.
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Non fare interventi drastici: per esempio se devi mettere mano a un oleandro trascurato, al posto di una singola potatura aggressiva è meglio fare a più riprese delle potature graduali.
Bello ma velenoso: parlando di come potare l’oleandro, non possiamo dimenticarlo. Ogni parte della pianta è tossica per le persone e gli animali: semi, radici, corteccia, foglie, frutti (i baccelli che compaiono post fioritura, da cui fuoriescono i semi). Perciò durante la potatura dell’oleandro indossa guanti da lavoro (o antitaglio se devi ricorrere alla motosega o al potatore) e visiera protettiva; al termine del lavoro, disinfetta gli attrezzi. Conclusa la potatura non bruciare i rami tagliati: il fumo che si sprigiona è tossico.
Potare significa sia eliminare per intero che accorciare i rami di arbusti e alberi. In entrambe le circostanze è cruciale scegliere il punto dove tagliare e limitare lo stress da potatura: sai come? Trovi le risposte nel nostro articolo su come potare un albero.
Hai cominciato da poco a occuparti di potatura? Ecco una panoramica di tutto ciò che bisogna sapere sulla potatura.
Seppur rustico e resistente, l’oleandro può essere colpito da un buon numero di malattie: cancro rameale, rogna, malattie fungine come l’oidio e la septoriosi. Inoltre può essere preda di diversi parassiti, come afidi, acari (ragnetto rosso), cocciniglie, tripidi. Per prevenire e curare puoi applicare prodotti specifici con l’atomizzatore, eventualmente trasformando il soffiatore in atomizzatore.
A proposito di acari, afidi, cocciniglie, tripidi e oidio, impara a riconoscere e debellare i parassiti più comuni delle piante e valuta l’uso dei trattamenti naturali.
Abbiamo detto che con l’oleandro puoi realizzare una quinta sempreverde e colorata: qui trovi i nostri consigli per creare una siepe sempreverde.