I parassiti delle piante sono la dannazione di ogni giardiniere, professionista o appassionato. Infatti provocano danni estetici e produttivi non solo alle piante da orto e da frutto ma anche alla vegetazione ornamentale. In più sono insidiosi: per la maggior parte sono piccoli, molto piccoli o, addirittura, invisibili a occhio nudo.
Quali sono questi organismi nocivi? Diversi tipi di insetti – e le loro larve –, acari, nematodi (vermi), molluschi (limacce e chiocciole), funghi, virus e batteri. Poi gli animali più grandi, i vertebrati, come uccelli e roditori.
Fra i tanti parassiti delle piante, ne abbiamo selezionati 10 tra i più pericolosi e diffusi. Seguici: nei prossimi paragrafi parleremo di come liberartene.
1. Acari
Tra i parassiti delle piante, gli acari fanno categoria a sé perché non sono insetti, ma sono parenti dei ragni. Pericolosissimi perché difficili da individuare (sono piccoli e si mimetizzano), capaci di adattarsi a vari ambienti e perché si riproducono in modo estremamente rapido. Esistono circa 7.000 specie di acari fitofagi, che cioè si nutrono delle piante, ma tra i principali ricordiamo i ragnetti rossi e gialli (Tetranichidi) e gli acari degli orti (Tarsonemidi).
Come eliminare gli acari, dunque? Lava le piante con un getto d'acqua, ad esempio con una pompa irroratrice: può essere sufficiente per eliminare i ragnetti rossi e gialli dalle foglie. Oppure opta per un acaricida, ossia un antiparassitario specifico, seguendo le istruzioni e non eccedendo con i trattamenti (massimo 3 all’anno). Contro gli acari è efficace anche lo zolfo, che trovi in diverse formulazioni, tra cui in polvere bagnabile, da mescolare all’acqua per applicare un trattamento liquido, oppure sotto forma di polvere secca, da usare per trattamenti a secco.
Per l’irrorazione di trattamenti antiparassitari liquidi puoi usare una pompa irroratrice a spalla professionale, come la SP 126 di Oleo-Mac con motore a scoppio a 2 tempi da 0,9 kW, portata da 8 l/min e pressione 35 kg/cm². È fornita di lancia e getto regolabile con cui nebulizzi i 25 l di trattamento liquido, contenuti dal serbatoio, per un diametro di 1 m e con una gittata verticale fino 2,2 m.
In alternativa, per applicare i trattamenti antiparassitari liquidi, puoi preferire un atomizzatore a spalla professionale, come l’MB 800 con motore a scoppio a 2 tempi da 3,7 kW. Genera un potente flusso d’aria che, con una velocità di 120 m/sec, produce un getto di trattamento da 3 l/min capace di raggiungere i 14 m in lunghezza e i 12 m in altezza. Per interventi di massima precisione, puoi usare il kit ULV, che riduce il getto degli antiparassitari liquidi a 0,13 l/min. Invece, per sfruttare il getto dell’atomizzatore in 2 direzioni puoi montare il kit doppio getto.
Puoi usare l’atomizzatore a spalla anche per i trattamenti antiparassitari a secco con l’apposito kit per polveri e granuli che convoglia i prodotti in polvere o granulari direttamente nel tubo di lancio, senza che entrino in contatto con la ventola dell’atomizzatore. Con questo tipo di trattamenti, l’atomizzatore ti garantisce un getto da 3 kg/min di prodotto, in grado di raggiungere le piante a distanza di 15 m in orizzontale e di 13 m in verticale.
2. Afidi
Gli afidi – meglio conosciuti come pidocchi delle piante – sono uno degli insetti parassiti più diffusi e temuti. Colonizzano gran parte delle piante da orto e ornamentali, da cui succhiano la linfa e che ricoprono di melata, una sostanza zuccherina. La melata, oltre a sporcare la vegetazione del tuo giardino, ne soffoca le foglie, attira funghi dannosi (fumaggine) e insetti, tra cui le formiche. Mettiti in allerta, quindi, se noti un andirivieni di formiche attorno a una pianta.
Per eliminare gli afidi, puoi pulire la pianta con un getto d’acqua, spruzzare macerati d’aglio o ortica, oppure applicare insetticidi naturali a base di piretrine. Con il sapone di Marsiglia o l’apposito sapone per piante sciolti in acqua, invece, togli la melata e impedisci agli afidi di fare presa sulle piante. Se invece decidi di usare un insetticida chimico, perché gli afidi hanno colpito molte piante o l’infestazione è severa, gli aficidi più diffusi sono a base di piretroidi.
3. Cocciniglia
La cocciniglia è un insetto diffuso non solo in giardino ma anche in casa, favorito da ambienti asciutti e poco aerati. Sono dei fitomizi, cioè si nutrono della linfa che succhiano da fusti e foglie delle piante, e attaccano in particolare piante grasse, conifere, ulivi, allori e molte piante da appartamento.
Come liberarti dalle cocciniglie? Se in casa può essere sufficiente rimuoverle a mano, controllando soprattutto i punti più nascosti delle piante, all’esterno è opportuno l’uso di un insetticida, specie se l'infestazione è estesa. Puoi distribuire dell’olio bianco diluito in acqua, ricordandoti anche delle zone più inaccessibili. A questo scopo, l’atomizzatore può risultare ancora più efficace della pompa irroratrice, a cui però puoi montare una comoda prolunga modulare per pompe irroratrici da 67 cm. Per potenziare l’effetto del trattamento antiparassitario, puoi mescolare l’olio bianco con insetticida a base di piretro.
4. Lepidotteri
Del tutto innocue (e alcune bellissime) da adulte, ma micidiali nella fase larvale. Le farfalle diurne e notturne, ossia i Lepidotteri, da bruchi divorano foglie e legno. Risolvi con efficacia questo problema con bioinsetticidi a base di piretro o di Bacillus thuringiensis che mescoli all’acqua per irrorare le piante con una pompa irroratrice.
Se l’infestazione è estesa, velocizzi il lavoro con una lancia fissa multi-getto per pompe irroratrici: da Oleo-Mac le trovi a 2, 3, 4 o 5 getti.
5. Tentredini
Le Tentredini sono insetti simili a piccole vespe che attaccano soprattutto alberi da frutto – come meli, peri, ciliegi, susini, peschi, albicocchi, mandorli – e rosai, cibandosi di germogli, foglie, fiori e frutti. Provocano la caduta di foglie e frutti, impoveriscono la fioritura e rovinano la qualità del raccolto.
Un rimedio valido in tutti questi casi è l’irrorazione con insetticidi a base di piretro o piretroidi. Per la tentredine del pero, invece, puoi usare prodotti a base di azadiractina o imidacloprid.
6. Metcalfa
Originaria del continente americano, la metcalfa si nutre della linfa delle piante e produce la melata, proprio come gli afidi. Una soluzione per combatterla è l’irrorazione con sapone potassico per piante sciolto in acqua con cui lavi via uova e insetti.
7. Tripidi
I Tripidi sono una famiglia di insetti fitomizi piuttosto vari che colpiscono alberi da frutto, piante da orto e ornamentali: molto diffusa è la Frankliniella occidentalis. Riconosci la loro presenza, favorita da temperature alte e umidità, dalle macchie sulle foglie e dalle deformazioni che causano su germogli e frutti. Oltre al danno estetico e produttivo, i tripidi possono trasmettere alla vegetazione virosi e batteriosi.
Per tenere in scacco i Tripidi, puoi usare anticrittogamici e insetticidi validi per altri parassiti (per esempio, vanno bene gli aficidi) oppure prodotti antiparassitari a base di spinosad, particolarmente efficace.
8. Peronospora
La peronospora è una malattia causata da funghi che assorbono le sostanze nutritive dalle piante facendone morire i tessuti e provocando la caduta della parte colpita (principalmente foglie, ma anche fiori e frutti). La primavera, con clima umido e fresco, è il periodo ideale per la sua diffusione.
Per liberartene, usa degli anticrittogamici, cioè prodotti antiparassitari fungicidi. Quelli a base di rame servono a scopo preventivo, mentre se l’infestazione è già in corso, puoi usare degli anticrittogamici sistemici che, assorbiti dalla pianta, agiscono sui funghi.
9. Oidio
L’oidio è una malattia fungina riconoscibilissima perché copre le piante – sia da orto che ornamentali – di un pulviscolo bianco, tanto da essere nota come “mal bianco”. Si sviluppa con umidità, caldo e scarsa ventilazione: quindi puoi prevenirla coltivando in zone soleggiate e arieggiate, piantando a distanze opportune e potando gli alberi da frutto.
Se devi ricorrere a prodotti antioidici, puoi usare trattamenti a base di zolfo o fungicidi benzimidazolici e triazolici. Puoi ricorrere anche a biofungicidi che contengono Ampelomyces quisqualis, un antagonista del mal bianco.
10. Bollosi del pesco
Come per la peronospora, anche per la bolla del pesco il clima primaverile – umido e fresco – è il terreno di coltura perfetto. Questa malattia è causata da un fungo che, pur preferendo il pesco, attacca anche altri alberi da frutto, oltre che piante da orto e ornamentali. È una malattia inequivocabile: ti basta individuare le bolle rosa-rosse che provoca sulle parti attaccate.
Per prevenire la bollosi, fai dei trattamenti a base di rame come la “poltiglia bordolese”, storico anticrittogamico a base di rame e calce idrata. Sugli alberi attaccati l’anno precedente, prima e dopo la fioritura è opportuno proteggere le gemme con trattamenti anticrittogamici a base di rame, ziram o dodina.