Perché la capitozzatura è così dannosa e quali sono le tecniche di taglio alternative

Ispirazioni / Consigli sempreverdi

24/01/2019

Tempo di lettura stimato circa 4 minuti

Tra le diverse tecniche di taglio degli alberi avrai sicuramente sentito parlare della capitozzatura.

Questa tipologia di potatura consiste in un taglio invasivo della pianta, dei grossi rami e delle branche primarie. Si applica spesso e volentieri per il solo ridimensionamento dell’albero, così da evitare possibili pericoli; tuttavia, risulta essere poco efficace, estremamente dannoso per l’albero e per quello che c’è intorno. Perché? Vediamo in questo articolo quali sono le conseguenze della capitozzatura e quali tecniche di taglio si possono considerare in alternativa.

Come funziona la capitozzatura (e con quali conseguenze)

La capitozzatura è una delle tecniche più diffuse, ma i suoi effetti negativi non sono affatto da sottovalutare.

Il primo ha a che fare con la rimozione invasiva delle foglie: la tecnica della capitozzatura, infatti, può farti rimuovere anche tutte le foglie del tuo albero, incurante dell’importanza che queste ultime hanno per il fusto in termini di energia e alimentazione.

Questa rimozione eccessiva comporta l’innescarsi di un processo di sopravvivenza: l’albero inizia a produrre rami molto lunghi, ma estremamente fragili. Questi rami sono generati dalle gemme latenti, con un grande sforzo energetico per la pianta che è perciò costretta a ricorrere alle riserve per continuare a vivere. Come in ogni ecosistema, se un albero ha poca energia, aumenta il suo rischio di morte… così come la sua vulnerabilità ad attacchi aggressivi da parte di insetti e batteri.

Funghi, alburno e durame potranno entrare nel tuo albero provocando una grossa regressione e formando delle cavità che renderanno molto meno sicura la struttura. Le radici morenti determinano una grossa perdita di sali e acqua ed è per questo che il tuo albero, se capitozzato, vivrà molto meno di un albero potato nella maniera corretta.

In aggiunta a tutte queste problematiche potrai riscontrare anche danni irreversibili alla corteccia causati dalle scottature dei tessuti esposte ai raggi solari.

Pensi che dal punto di vista estetico questa tecnica possa migliorare il tuo albero? Ti sbagli: la capitozzatura annienta drasticamente la naturale forma biologica dell’albero lasciando spazio a forme mozzate e poco armoniose. Una volta che hai optato per la capitozzatura, l’albero non potrà mai più tornare alla sua originale forma.

Quanto ti costerà tutto questo, in termini di denaro e manutenzione? Per quel che riguarda la potatura, dovrai intervenire nuovamente entro pochi anni perché neve, vento e altri agenti atmosferici potranno provocare l’usura di rami e quindi la successiva rimozione.

Senza contare poi la possibilità che l’albero muoia, aggiungendo alla spesa complessiva anche i costi di smaltimento.
 

Le tecniche di taglio alternative

Analizzati i punti critici della capitozzatura, quali sono le alternative per una valida e rispettosa potatura?

Se un albero deve necessariamente essere ridotto per motivi di spazio, è possibile intervenire con delle tecniche di potatura che tendono a mantenere intatta l’armonia senza infierire grossi tagli agli alberi.

Per accorciare un ramo, per esempio, ci si può muovere partendo dall’inserzione applicando un taglio di ritorno.

Questa operazione permetterà alla tua pianta di rimarginare la ferita senza fare uno sforzo eccessivo.

E per quanto riguarda il periodo ottimale per eseguire il taglio? Tendenzialmente i periodi più indicati a intervenire con una potatura non invasiva sono novembre, dicembre e gennaio. Si possono poi considerare anche quelli estivi, da maggio fino alla fine dell’estate.

Primavera e autunno, in conclusione, sono da evitare.

La giusta attrezzatura per tagliare un albero

 

Non sottovalutare inoltre la scelta degli attrezzi da utilizzare come la motosega da potatura e il potatore telescopico.

Per la prima macchina, i modelli di motosega Oleo-Mac indicati sono la motosega GST 360 e la GST 250, perfette grazie alla loro agilità, ma anche alla potenza e precisione in tutte le operazioni di manutenzione.      

Nella scelta del potatore invece dovrai valutare bene la resa in qualsiasi posizione e altezza, senza sottovalutare la resistenza allo sforzo e le prestazioni generali che ti consentiranno di lavorare con professionalità, serenità e in assoluta sicurezza.

Il potatore telescopico PPX 271 rappresenta un ottimo alleato perché maneggevole e leggero, ma allo stesso tempo potente e efficace.

 

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