Come fresare un terreno duro con la motozappa?

Migliorane la struttura ed evita che si ricompatti

Ispirazioni / Guida all'utilizzo / How to

22/02/2023

Tempo di lettura stimato circa 5 minuti

Un terreno duro o pesante è – come suggeriscono le parole – difficile da lavorare. Un suolo di questo genere è per buona parte argilloso, con eventuale limo o sabbia.

Tutto dipende da una caratteristica intrinseca del terreno: la tessitura, detta anche grana o granulometria. La tessitura indica la composizione granulometrica di un suolo, cioè la percentuale in peso delle diverse particelle da cui è formato. La parte solida fine del terreno è infatti composta di particelle elementari con diversa grandezza e natura, che dalle più grosse alle più sottili sono sabbia, limo e argilla. La prevalenza dell’una rispetto all’altra dà origine a tipi di terreno con caratteristiche chimico-fisiche differenti. Esistono dunque terreni sabbiosi, limosi e argillosi, a cui si aggiungono diverse classi intermedie (suoli argillo-limosi, franco-sabbiosi e così via).

Oggi approfondiremo le caratteristiche del terreno argilloso per capire perché sia duro e faticoso da lavorare, quindi vedremo come far sì che diventi soffice ed evitare che si ricompatti.

Prima di fresare il terreno duro, conosciamolo

Dicevamo che ogni tipo di suolo ha caratteristiche chimico-fisiche peculiari, in particolare il terreno argilloso:

  • Contiene e trattiene le sostanze nutritive, dunque è fertile.

  • Ha una porosità molto fine (microporosità) che, da un lato, rende la terra poco permeabile e soggetta a ristagno idrico, dall’altro immagazzina l’acqua che riesce a infiltrarsi.

  • È poco areato.

  • Risulta fangoso e plastico quando è bagnato; diventa duro, compatto, crepacciato e forma una crosta superficiale quando è secco.

  • È difficile da lavorare: nella pratica, piuttosto che di terreno argilloso, si parla infatti di terreno pesante o duro.

Se il terreno argilloso è fertile, per converso tende a essere poco ospitale per le piante: le radici infatti soffrono per marciumi e carenza d’ossigeno, mentre la flora microbica utile (aerobia) soccombe.

Come l’humus, l’argilla è una sostanza colloide. Le sue particelle hanno cioè la capacità di aggregarsi in fiocchi, grumi che aumentano la dimensione dei pori del suolo favorendo la circolazione di acqua e aria, quindi la vita delle piante. Ha perciò un ruolo fondamentale nel formare la struttura del terreno, cioè il modo in cui le particelle elementari si aggregano e organizzano nello spazio. Grazie a una porosità più equilibrata tra micro e macropori, un suolo con struttura grumosa lascia che le radici si sviluppino ed è più facile da lavorare.

La struttura del terreno non è stabile ma varia nel tempo: se è vero che le particelle argillose si uniscono in fiocchi, questi ultimi tendono a ritornare particelle singole e a comprimersi in una massa solida. Perciò se in orto, in giardino o in campagna hai un terreno argilloso è importante ripristinare una buona struttura che permetta alle piante di crescere e produrre. Ma quali sono i fattori, naturali e non, che la degradano?

  • Azione meccanica di pioggia battente, crescita delle radici, calpestio di persone e animali, passaggio di attrezzi e macchinari.

  • Lavorazione del suolo: se fatta male, invece di renderlo soffice lo destruttura. Ad esempio lavorare a mano o fresare con la motozappa un terreno duro quando è bagnato lo impasta, in altre condizioni la fresatura può polverizzarlo.

  • Mancanza, o al contrario eccesso, di certi elementi chimici, come il calcio (che ha effetto aggregante) e il sodio (disgregante).

  • Scarsità di humus, cioè della componente organica del terreno, esito della decomposizione di vegetali, animali e altri organismi.

Come lavorare o fresare il terreno duro

In generale lavorare il terreno, sia duro che con un’altra tessitura, serve a romperne la crosta superficiale, decompattarlo, aggiungere le sostanze di cui ha bisogno (nutritive, ammendanti e correttive), rimescolare gli strati di terra. Conviene farlo tra l’autunno e l’inizio dell’inverno, prima che il terreno geli. Nei mesi successivi il riposo e l’alternarsi di pioggia/neve e giornate asciutte, di gelo e disgelo faranno il resto sbriciolando ulteriormente il suolo. In primavera sarà pronto, basterà una passata con il rastrello o una lavorazione superficiale prima di seminare e trapiantare.

Per lavorare un suolo argilloso puoi usare la vanga o la forca. In alternativa puoi fresare un terreno duro con la motozappa, che diventa molto utile su estensioni medio-grandi. Usa una motozappa di buon peso, in modo che sia stabile e le lame possano penetrare a fondo nel suolo. La potenza deve essere adeguata sia al peso stesso che al carico di lavoro, altrimenti il motore può andare sotto sforzo. Scegli quindi una motozappa che abbia almeno una media potenza, come la MH 175 RKS o la MH 198 RKS di Oleo-Mac.

Quando hai a che fare con un terreno argilloso, per lavorarlo e mantenerlo morbido segui questi accorgimenti:

  • Lavora il terreno solo quando è “in tempera”, cioè appena umido. Se è asciutto si polverizza e a breve risolidifica, se è bagnato si destruttura compattandosi (in più ti impantana).

  • Incorpora sabbia per alleggerirne la struttura e sostanza organica per migliorarla e reintegrare i nutrienti. Oltre che con letame e compost maturo, puoi apportare sostanza organica seminando piante da sovescio. Per autoprodurre il compost comincia costruendo una compostiera fai da te.

  • Limitati a una lavorazione piuttosto grossolana: affinando troppo la terra rischi che, nel giro di poco tempo, si indurisca di nuovo.

  • Rialza le aiuole o le parcelle dell’orto (baulatura) in modo da facilitare il drenaggio dell’acqua in eccesso, così che le radici delle piante non marciscano.

  • Non calpestare il terreno lavorato: separa le aree destinate alle colture dalle corsie per il passaggio (in orto la baulatura serve anche a questo).

  • Fai una pacciamatura con materiale organico, ad esempio con erba secca o con lo stesso compost che adoperi per fertilizzare. Qui trovi altre indicazioni per fare la pacciamatura.

  • In alternativa alla pacciamatura sarchia periodicamente per rompere la crosta superficiale e, nel frattempo, ripulire dalle erbe infestanti.

La tecnica corretta per fresare con la motozappa un terreno duro è regolare il timone (chiamato anche àncora, rostro etc.) per fresare in profondità avanzando lentamente o per limitarla agli strati superficiali se vuoi solo incorporare le sostanze fertilizzanti. Qui trovi un approfondimento sulla fresatura del terreno con la motozappa. Se hai un trattorino tagliaerba, ti può essere d’aiuto nella preparazione del terreno.

Sei alle prime armi con l’orto? Lavorare o fresare il terreno è una delle attività principali: dai un’occhiata a questa sintesi su come coltivare l’orto e al video su come usare correttamente la motozappa.

Un terreno argilloso – lo abbiamo detto – è soggetto a ristagno idrico: in giardino, per risolvere un problema di questo tipo, si può costruire un canale di drenaggio.

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